lunedì 22 giugno 2015

Il Cratere di Assteas




SATICULA VERSUS CAUDIUM

Chissà cosa avrebbe pensato Assteas da Paestum di questa assurda situazione legata al continuo “ratto” del celebre Ratto d’Europa, la sua più grande opera. Riepiloghiamo, per le lettrici ed i lettori de Lo Schiaffo 321, la storia che ha creato malumori tra gli abitanti dell’antica Saticula, l’odierna Sant’Agata dei Goti. La nuova Caudium ha strappato burocraticamente alla cittadina sannita il conteso vaso, perché ha una struttura adatta ad ospitare il Cratere, che non trova pace da tempo e viene continuamente “rapito”, proprio come l’affascinante Europa raffigurata mentre viene sequestrata da Zeus



Nel 1971 un contadinotto di San’Agata lo trovò casualmente, per poi svenderlo alla modica cifra di un milione di vecchie lire, compreso un maiale. L’inestimabile creazione del pittore, che decorava vasi di ceramica o terracotta con figure rosse, fu barattato per pochi spiccioli ed un maiale. Sì, proprio un maiale, che per il contadinotto valeva molto più dei soldi. L’antiquario che fiutò l’affare, invece, lo rivendette a peso d’oro al Museo “Getty” di Malibù, negli Stati Uniti d’America. Dopo anni di silenzio, incredibilmente, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, grazie all’azione del Nucleo tutela beni culturali dell’Arma dei Carabinieri, riuscirono a riportare la ceramica in Campania nel 2007. Gli esperti dimostrarono l’appartenenza a Sant’Agata dè Goti e quindi lo fecero restituire all’Italia.
Da allora il Cratere non ha trovato una fissa dimora. 
Esposto prima a Roma, poi Bruxelles, Parigi, Napoli, Paestum, Montesarchio e finalmente a Sant’Agata dei Goti, il punto di partenza. Ma andrà a Montesarchio, forse, per sempre. 
Questa vittoria archeologica per Caudium porta le firme del vecchio sindaco montesarchiese Antonio Izzo e del nuovo Franco Damiano, che sono riusciti nell’ardua impresa, grazie anche al massiccio sostegno di tutti i Sindaci della neonata unione dei Comuni Caudini. In effetti, il Museo Sannita Caudino di Montesarchio con la Mostra Rosso Immaginario, ricca di reperti del posto, sta riscuotendo un enorme successo di visitatori. Oltre 50mila presenze all’ombra della torre, che incrementano un turismo redditizio per tutta la Valle e che fanno ben sperare per il futuro.
Infondo, Saticula apparteneva alla Confederazione delle città sannite e c’è un legame di sangue con Caudium, perché anche essa venne rasa al suolo dai Romani dopo la sconfitta delle Forche Caudine nel 321 avanti Cristo. Quindi o Caudium o Saticula, cambia poco per gli addetti ai lavori. Per l’economia dei territori, invece, cambia tutto.

Apparentemente la tormentata vicenda ha trovato il suo epilogo verso la fine dello scorso anno. Il 16 dicembre 2014, infatti, venne assegnata la sede definitiva del Cratere di Assteas che rappresenta il Ratto di Europa. Caudium, tramite il Museo Archeologico nazionale, dovrà custodirlo. Gina Tomay, funzionaria archeologa responsabile dell'Ufficio di Benevento e Montesarchio, ha sancito così la tappa finale dell’eterno viaggio. Al popolo di Sant’Agata dei Goti, che aveva lottato per il ritorno in loco, non è restato che ingoiare il boccone amaro e consolarsi con un'esposizione dal titolo beffardo: “L'oggetto del desiderio. Europa torna a Sant'Agata”. Per qualche mese, perché è restato lì solo da dicembre a maggio.
In effetti le parole del Sindaco Carmine Valentino suonarono molto sarcastiche quando ci fu l’inaugurazione: “Abbiamo per anni inseguito un sogno ed abbiamo lavorato affinché il sogno diventasse realtà –dichiarò il primo cittadino al giornale Il Quaderno di Benevento. Finalmente il vaso di Assteas è tornato a S. Agata nella terra che per secoli l’ha custodito con amore e dalla quale con barbarie è stato strappato. Oggi S. Agata vive il suo riscatto e sono certo che l’amore dei santagatesi la preserverà da altre violenze future. Il sogno è diventato realtà anche grazie a tutte le organizzazioni, aziende, artigiani, privati cittadini che hanno, a vario titolo, con il loro sostegno, consentito che oggi, 18 dicembre 2014, a S. Agata venisse scritta una pagina di storia”.

Un sogno abbastanza breve, a quanto pare. La realtà è che maggio è finito, come il sogno del Primo cittadino Valentino. Caudium gongola e si tiene stretto il Cratere, che a luglio partirà per l’ultima trasferta in quel di Milano, destinazione Expò. L’oggetto del desiderio, però, è abituato a clamorosi colpi di scena e scrivere la parola fine a questa storia è un atto molto azzardato.


Scritto da Meddix Tuticus

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