venerdì 21 agosto 2015

FILM DOCUMENTARIO



BACIO AZZURRO

Quale onore…
Quale meraviglioso onore, esser annoverati e patrocinati da Istituzioni come Onu e Unesco, per la ricchezza che ci caratterizza! Water for life 2005-2015, ovvero il decennio “Acqua per la vita: politiche appropriate per un miglior uso delle risorse idriche”e  salvaguardia per le sorgenti irpine dell’Unesco sono gli ambiti entro i quali la pellicola “Il bacio Azzurro” rientra.



Un film originale che ha subito richiamato l’interesse delle suddette quale “Opera essenziale” e iniziativa ad “Alto Prestigio” ed alle quali si sono affiancate numerosissime organizzazioni mondiali governative e non;  decretato di “nazionalità preventiva” dalla Direzione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, patrocinato dall’ Università La Sapienza di Roma e il Ministero della Pubblica Istruzione nostrane e i ministeri dell’Educazione di altri paesi internazionali.
Il titolo dell’emozionante docu-film richiama  alla poesia di Federico Carcia Lorca “ Pioggia” madre di tutte le sorgenti terrestri, in cui si fa riferimento all’acqua:
<< come ad un bacio azzurro che riceve la terra>> come al << Il mito primitivo che si rinnova>> e come <<l’aurora del frutto>>
Acqua: quale migliore parola-chiave. L’acqua che crea vita, rigoglio, salute!
Essere tra i più estesi bacini acquiferi del mondo, non è cosa da poco. Avere tra le periferie di questo il più alto patrimonio artistico terreste per km/q non è cosa da poco…
Acqua che penetra gli animi, che scava la roccia, anche la più dura e coriacea, acqua che parte da uno dei più estesi polmoni verdi italiani e che  si distingue per un alto tasso di biodiversità: il Parco dei Monti Picentini e si distribuisce tra l’Irpinia e il Salernitano, fino a toccare il Molise e Tavoliere delle Puglie per un estensione di circa 67 km/q di territorio e una popolazione di circa 5 milioni di abitanti.
 Non è che poco poco tutto questo paradiso, visibile e nascosto…farà finalmente la fortuna dell’Italia, o meglio…degli italiani di domani?



Un’Italia che riscopre finalmente se stessa. Orgogliosa, come chi ha solo da offrire e nulla da negare.
Pino Tordiglione (di origine eclanese) è l’autore nel nuovo docu-film sulla propria terra d’origine.
E “Il Bacio Azzurro” è una pellicola come poche, realizzata attraverso sponsor locali e nazionali e dalle note educative a carattere fiabesco-spirituale.
Sono l’Irpinia e le sue ataviche fonti d’acqua i protagonisti di questa straordinaria storia: 15 mila litri di acqua al secondo che fanno delle le sorgenti di Cassano, Montella, Volturara, Castelfranci e Caposele, insieme a Serino, uno dei bacini acquiferi più grandi del pianeta. Una terra straricca di sorgenti. Solo in Irpinia più di un migliaio.
E’ dal territorio della Provincia di Avellino infatti, che hanno origine le acque che alimentano l’“Acquedotto Pugliese” e l’ “Acquedotto di Napoli” i quali prelevano rispettivamente acqua dai gruppi sorgentizi di Cassano Irpino e Capossele (circa 6.000 l/sec) e di Serino (circa 2000 l/s)
Solo le acque di Cassano, cuore del sistema idrico irpino, dove per esso transita più del 40% della risorsa idrica integrata, contribuiscono ad approvvigionare le popolazioni di tre regioni: Campania, Puglia e Basilicata per una portata idrica cresciuta tantissimo nel corso dei decenni fino a raggiungere i 58 milioni di metri/cubi all’anno.

L’Alto Calore S.p.a , l’acquedotto irpino-sannita che nel 2013 ha festeggiato i 75 anni dalla sua fondazione per mano di Benito Mussolini (1938), è colui che ha voluto il “progetto” il “Bacio Azzurro” e fu allora che, in coincidenza con la proclamazione dell’anno mondiale dell’Acqua da parte dell’ONU per la cooperazione e la tutela della risorsa idrica che l’ente ha deciso di dare vita al docu-film.
La sceneggiatura è stata elaborata attribuendo alla persona “Acqua” il  ruolo principale e mettendo in mostra l’intero ciclo della risorsa idrica: dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione fino allo scarico nei fiumi. Un viaggio che rivela il grande lavoro che c’è dietro all’arrivo dell’acqua nelle nostre abitazioni locali e il patrimonio umano che la caratterizza.



Una storia d’attualità atta a recuperare l’importanza dell’acqua quale bene fondamentale di tutti, che pertanto non va sprecata, ma riscoperta (da qui, il viaggio lungo le sue tracce tra i territori menzionati) e rivalorizzata (l’acqua non è un bene infinito).
Non solo lo spreco, ovvio, ma soprattutto l’inquinamento è il pericolo che corre questo medium umano che tutti chiama fisiologicamente all’appello e in modo egualitario, riconoscendole finalmente il suo valore archetipico di Anima Mundi e Principio Vitae.

Ebbene, ci vogliono i film, l’interesse per la propria terra d’origine che diventa di portata mondiale, l’amore per la natura che pure ci continua a nutrire, e l’amore per gli uomini a cui si sollecita il risveglio dell’interesse per le cose serie, importanti e vitali; 
ci vogliono film, immagini, cast di attori famosi (un Remo Girone in veste di nonno è la colonna portante del film insieme a Sebastiano Somma, Claudio Lippi al piccolo Lorenzo D’Agata), per raccontare le “Sorgenti del Lupo”, tra le più grandi del Mondo e uno scenario mozzafiato, a far ricordare che cosa abbiamo intorno e di che cosa stiamo parlando:
qui, giù, nel profondo di quella che un tempo era più che conosciuta come Hirpinia Felix, è ancora oggi un paradiso terrestre  dove acqua, ottimo cibo, vento e sole la fanno da padroni.
Dovremmo evitare di interpretare il ruolo dell’Adamo e dell’Eva, che si feriscono con le loro stesse mani…
Rimanendo estranei, esterni e lontani con il cuore e con lo spirito dall’Eden che calpestiamo.

<<La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.

È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con una pace da lunghe sere.

È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge con lo spirito santo dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.>>


Tratto da “Pioggia” di Federico Garcia Lorca


Scritto da Rachele Montella

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