lunedì 31 agosto 2015

RIFLESSIONI MUSICALI CAUDINE



CIA' PIETR' ('E CINGOTT)!

Musica di qualità e/o di quantità, questo è il problema?



Qualche sera fa in Villa Comunale si è tenuto il concerto di Marco Zurzolo e i più erano assenti. 
Di solito quando c’è una rappresentazione di musica di qualità dovrebbe esserci una platea molto consistente ed invece, come spesso accade, c’è quasi il deserto.
Sottolineiamo questa cosa perché ancora non si placa la polemica, iniziata qualche giorno fa, alla vigilia del concerto di un altro noto artista napoletano: Gianluca Capozzi.

Ma procediamo con ordine.

Capozzi è un artista nato in quella fascia di cantanti definiti “neomelodici” che ha saputo un pochino slegarsi di quell’etichetta raggiungendo un  pubblico più vasto. Risultato? Oltre 1500 spettatori.
Zurzolo, invece, è un sassofonista di un certo spessore che vanta collaborazioni con diversi artisti europei e non. Pubblico presente: scarsi una cinquantina.
A noi sembra assurdo che un artista come Zurzolo sia costretto a suonare per una platea quasi vuota.
Il fenomeno è ancora più preoccupante quando i bagni di folla li vediamo ai concerti di personaggi come Gigione e Jo Donatello


A questo punto la domanda è: perché la gente tralascia la musica di qualità per quella di quantità?
A questa domanda mi permetto di darmi una risposta citando il grande James Senese nella pellicola “No grazie, il caffè mi rende nervoso”, quando chiede al giornalista “r’o Matìn” impersonato da Lello Arena: 
Ma a te t’piac a musica o ‘o fumm?


Ah, per la cronaca è di questi giorni l’arrivo in paese Peter alias Pietro Cincotti, jazzista di fama mondiale, neoyorkese di origini cervinaresi.
L’evento è stato fortemente voluto e organizzato da un altro cervinarese, Angelo Marchese, che ha curato i rapporti per circa un anno e mezzo con Cincotti e il suo entourage
Scherzando, ho immaginato, forse come tanti altri, la sua accoglienza come quella che il Cigno di “Caianiello” riservò all’italoamericano Joe Pellecchia in Totò a colori…
Paisani Aiemm vostro fratello Pietr…
Ma non è stato così. (fortunatamente?)


Pietro è davvero uno di noi e lo ha dimostrato appena sceso dall’auto che lo ha condotto qui. Si è sentito subito a casa come i suoi occhi lasciavano trasparire. Non ha snobbato nessuno, ha cenato con il popolo, non si è sottratto a foto, autoscatti e autografi. Si è fermato a chiacchierare con chi gli si avvicinava, con semplicità.
Ma ritornando a parlare di musica, Peter ci ha offerto un miniconcerto in Villa Musicale regalandoci un’anteprima del suo prossimo album. 
Non sono mancate anche qui le polemiche per chi si aspettava un concerto a tutti gli  effetti. 
Pretesa a nostro avviso fuori luogo, perché prima che si parlasse di questo “figlio di Cervinara” nessuno aveva mai sentito il suo nome o ascoltato i suoi lavori. 
Tranne il resto del mondo s’intende. Ma credo sia accettabile per chi è abituato a sentire solo Gigione e affini. I Cervinaresi sono proprio incontentabili.


THIS IS MY PAESE MANNAGGIA 'A MORT!

Scritto da Fabio Simeone

Nessun commento:

Posta un commento