domenica 27 settembre 2015

MONTANELLI RACCONTA LE FORCHE CAUDINE



FORCHE CAUDINE

La seconda guerra sannitica cominciò, senza un pretesto, una quindicina di anni dopo, nel 327. I Romani, giunti con la precedente alle soglie di Napoli, la capitale delle colonie greche, vi misero gli occhi addosso e rimasero incantati delle sue lunghe mura elleniche, delle sue palestre, dei suoi teatri, dei suoi commerci, della sua vivacità. E un bel giorno l'occuparono.






I Sanniti, sia quelli del piano, sia quelli della montagna, capirono che, a lasciarla fare, quella gente avrebbe divorato tutta l'Italia, conclusero pace fra loro e attaccarono alle spalle le legione spintesi così lontano nel Sud. Dapprima il loro esercito, più di guerriglieri che di soldati, fu battuto; ma poi, conoscendo il terreno meglio dei romani, li attrassero nelle gole di Caudio presso Benevento e ce li strangolarono. Dopo ripetuti e inutili tentativi di sottrarsi alla morsa i due consoli dovettero capitolare e subire l'umiliazione di passare sotto il giogo della lance sannite: furono queste le famose "forche caudine"(321 a.C.).

Roma, come al solito, incassò lo schiaffo, ma non chiese pace. Facendo tesoro dell'esperienza, riordinò le legionì in modo da non esporle più a simili disavventure e da renderle di più facile e svelto maneggio. Poi, nel 316, riprese la lotta. Ancora una volta si trovò di fronte al pericolo, quando gli etruschi a nord e gli ernici a sud-est cercarono di coglierla alla sprovvista. Li batté separatamente. Poi rivolse tutte le sue forze contro gl'isolati sanniti, nel 305 espugnò la loro capitale Boviano, e per la prima volta le sue legioni, traversato l'Appennino, raggiunsero la costa adriatica delle Puglie.

Scritto da Indro Montanelli

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