martedì 29 settembre 2015

PER BACCO!



14 e 45 AMBO SECCO 

Perché se volessimo scommettere su quella che sarà l’annata che verrà, sono questi i numeri che la Smorfia ci consiglierebbe, e con la proverbiale certezza matematica che solo il  giocatore del lotto possiede, ci ubriacheremo di vino buono!
Ma siamo seri, si giochi pure ma si tenga presente che sempre di scommessa si tratta, e l’ubriacatura potrebbe essere l’unica certezza! Quindi, che annata sarà? 
Eh!… Bella domanda!

“Vendemmia notturna in Sicilia”

Senz’altro conoscere gli effetti che gli eventi meteorologici hanno sulla vigna  può fornirci validi strumenti per poter azzardare una ipotesi, ma l’osservazione del clima da sola non basta. I fattori determinanti, ai fini della qualità, sono tanti,  e condizioni pedoclimatiche a parte ruolo determinante è anche quello dell’ essere umano: sta ad esso infatti decidere qual è il momento giusto per la raccolta, la scelta della tecnica di vinificazione, il trattamento del mosto e l’affinamento, in poche parole il vino lo fa l’uomo! 

Certo l’estate che ci siamo lasciati alle spalle ha giocato un ruolo chiave, determinante ai fini di una produzione fatta di grandi numeri ma soprattutto di grande qualità delle uve,  il caldo torrido ha favorito una maggiore produzione di zuccheri, che tradotto significa maturazione precoce delle uve e conseguente raccolta anticipata di almeno due settimane; ma significa anche uve più ricche in polifenoli, tannini, antociani, sali minerali, insomma tutte quelle sostanze che migrando dalla buccia e dai vinaccioli nel mosto determineranno quello che sarà l’estratto secco del vino, il suo profilo organolettico. La vite però, a parte il suo “ciclo vitale” che può durare diverse decine di anni, talvolta anche qualche secolo, percorre anche un “ciclo annuale” che comprende un “sottociclo vegetativo” ed un “sottociclo produttivo”. 
“Vendemmia manuale”

Gli eventi meteorologici quindi hanno influenza su di essa sull’intero arco dell’anno solare, e per chiudere il cerchio e meglio comprendere l’importanza che hanno, basti pensare che se l’inverno che ha preceduto la scorsa estate non fosse stato abbastanza piovoso, tale da accumulare tanta acqua nel terreno, la vite non avrebbe avuto di che “bere” per affrontare il caldo torrido di quest’anno, e a quest’ora, probabilmente, stavamo parlando di un settore agrario messo in ginocchio da un’annata da dimenticare. Per fortuna non è andata così, le prospettive sono tutt’altro che drammatiche, si prevede un’ottima annata anche in termini di quantità, e considerando che il binomio è molto più unico che raro potremmo definirla “storica”, ma per ora siamo cauti, ed armati di sano ottimismo aspettiamo i risultati! Aspettiamo perché se la natura ci fornisce tutto l’indispensabile, tocca all’uomo sfruttare al meglio la materia prima e costruire  vini di gran pregio. Avete letto bene, il verbo è quello giusto, “costruire”, e si comincia a farlo seguendo con cura maniacale tutte le fasi della vite fino allo sviluppo del frutto, ma il momento in cui si decide veramente che prodotto si vuole ottenere è questo: la vendemmia!
Non ci credete? Fugherò i vostri dubbi!

Vendemmia meccanica”

Premesso che a noi interessano solo i vini di qualità, tralasceremo la vendemmia meccanica, diremo solo che, come logico presupporre, è estremamente rapida , di conseguenza molto comoda, abbatte i costi di mano d’opera ed è finalizzata (anche se non sempre) alla produzione di vini di basso pregio, per lo più destinati al taglio o alla grande distribuzione, quindi a quel mercato del vino fatto grandi numeri e grossi fatturati.
La vendemmia manuale invece, nonostante la nostra epoca di fortissimo sviluppo tecnologico, è insostituibile ai fini di un discorso fatto solo di qualità, una “conditio sine qua non”!
Il rispetto per la pianta viene prima di tutto, la vendemmia manuale è delicata, il taglio è fatto con le forbici e non è a caso, si scelgono solo i grappoli più maturi, vengono adagiati nelle cassette e trasportati subito in cantina per la pressatura evitando accuratamente che ci sia uno schiacciamento degli acini. Se questo accadesse ci sarebbe una fuoriuscita di liquido e gli zuccheri favorirebbero l’azione dei lieviti (indigeni o selvaggi qual dir si voglia) e l’inizio di una eventuale ossidazione, cose che porterebbero ad un impoverimento e alterazioni di profumi, arricchimento di acidi e perdita di vivacità di colore.  Considerato che l’eventualità di uno schiacciamento involontario delle uve non lo si può escludere completamente, poiché il calore del sole accelera il processo di fermentazione e lo sviluppo di batteri, la vendemmia viene fatta solitamente alle prime ore del mattino ed in alcune zone particolarmente calde, come ad esempio la Sicilia, la raccolta viene fatta di notte. 

La tipologia del vino che si vuole ottenere è decisa dal rapporto di zuccheri/acidi, dal contenuto di polifenoli e di tutte le sostanze di cui parlavamo prima, per questo motivo la scelta del momento della vendemmia è fondamentale: se si vuole ottenere un vino con un buon contenuto di acidità, per la produzione di spumanti ad esempio, si anticipa la vendemmia e favorire la presenza di acidi piuttosto che di zuccheri. Al contrario, una vendemmia ritardata favorirebbe la concentrazione di zuccheri e quindi la produzione di vini più strutturati, ricchi di alcol etilico. Invece ritardare la raccolta di diverse settimane, anche mesi, la così detta “raccolta tardiva”, permette di produrrre vini molto mobidi e dolci, spesso si arriva alla sovramaturazione delle uve o addirittura all’appassimento e alla formazione di muffe per realizzare vini passiti o muffati. Esistono anche casi estremi, come in Canada ad esempio in cui la vendemmia viene posticipata a gennaio quando i grappoli sono completamente ghiacciati, e non a caso i vini ottenuti si chiamano Icewine, Eiswein in Germania.

“Vendemmia estrema in Canada”

Curiosità:
L’Italia è il primo Paese al mondo per numero di “vitis vinifera” (vite da uva). Nel Registro nazionale delle varietà di uve del Ministero delle politiche agricole, ve ne sono catalogate circa 400. 
Il Montepulciano ed il Sangiovese sono i vitigni più coltivati!

Acini volanti abbattuti:
 La Coda di Volpe e la Coda di Pecora non sono la stessa cosa! Entrambi vini bianchi prendono il nome dagli omonimi vitigni a bacca bianca, il primo in alcune zone campane viene anche chiamato  Pallagrello  Bianco. Fanno parte dei vitigni autoctoni della nostra regione,  fino a poco tempo fa considerati  vitigni minori ed utilizzati per lo più come uve o vino da taglio, da qualche anno se ne sono rivalutate la potenzialità e sempre più aziende scommettono sulla vinificazione in purezza.

“Nymphis sacrae” (Coda di Volpe100%)  Masseria Frattasi in enoteca €10,00
Giallo paglierino, con profumo fruttato che evolve in esotico, ricordando frutti maturi e polposi, banana e mango. Al gusto è minerale e caldo, di buona persistenza aromatica si abbina perfettamente con zuppe di legumi, spaghetti allo scoglio, mousse di ricotta con pomodorino confit ed erba cipollina, mozzarella di bufala.

 “Sheep” (Coda di Pecora 100%)  Il Verro Azienda agricola in enoteca €10,00
 Giallo paglierino, con profumi di fiori bianchi  e frutta fresca, pera e pesca a pasta bianca.
Di spiccata acidità all’assaggio, minerale e sapido, con chiusura che ricorda piacevolmente la nota amara della frutta fresca in guscio, la mandorla.
Ottimo per aperitivi o per piatti a base di pesce, ai formaggi freschi, delicati e a pasta molle.

Consigli di letteratura enoica:
101 vini da bere almeno una volta nella vita, spendendo molto poco!” di Luciano Pignataro.


Centouno bicchieri per gustare l’Italia. Centouno vini tipici prodotti solo da viticultura sana, sempre con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Centouno etichette per crearsi una cantina ideale con bianchi, rossi, rosati, dolci e bollicine. Centouno modi mai banali per conoscere i territori rurali più belli del Paese e le varietà dei vitigni che costituiscono un patrimonio prezioso e inestimabile. 

Centouno indirizzi per scoprire le nuove sentinelle del gusto e dell’ambiente, spesso fuori dai riflettori mediatici. Una miniera di informazioni e una piacevole lettura ricca di sorprese e novità per chi pensa di sapere già tutto sul vino. [NdR]

Siti  consigliati:

Musica consigliata, da ascoltare in sottofondo, durante la lettura e del buon vino:

Scritto da Edoardo Cioffi, Sommelier professionista A.I.S.

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