giovedì 10 settembre 2015

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO



AMERICANIZZATI

Caro Schiaffo 321,
non sono famoso come Peter Cincotti, ma sono anche io un figlio dell’emigrazione negli Stati Uniti d’America. Vivo a Portland nello Stato dell’Oregon, una città nata sulle ceneri dei falò degli Indiani, i nativi, non quelli che fanno i kebab alla stazione ferroviaria di Napoli.



Mia madre, di origini irlandesi, è morta di tumore nel 2009, anche perché il servizio sanitario americano non l’ha sostenuta in questa maledetta battaglia contro il male del secolo. Mio padre ha combattuto in Iraq nella guerra del Golfo degli anni 90 e da allora il suo spirito altruista e felice è restato in Medio Oriente. Mia sorella è avvocato e sta bene, ma ha quattro figli che non sanno neppure dov’è l’Italia. 
Papà quando tornò a casa, per prima cosa, si sputò allo specchio e decise di ammainare la bandiera americana che sventolava fiera nel cortile di casa. 
Ora è depresso ed imbottito di psicofarmaci, soprattutto dopo che mamma è passata a miglior vita. 
Mio nonno, invece, originario di Benevento riuscì a scappare da un campo di concentramento per italiani nel 1947 e questa storia mi spinse a studiare.
Dalle mie parti c’è una storica maggioranza liberale e democratica, infatti molti abitanti di Portland erano contro la guerra e contro le sanguinose spedizioni portate in nome della falsa libertà. Obama ci sta deludendo. Libertà, concetto altamente differente da ciò che da bambino immaginavo con i miei coetanei.


Sono voluto venire in Italia perché le mie radici sono queste ed ho studiato tanto. La mia ragazza è originaria di Verona, il paese è Calderiero precisamente, ma nemmeno lei aveva mai visto il Veneto dei suoi bisnonni. I miei avi sono di Triggiano vicino Bari, ma si trasferirono per lavoro a Benevento. Ora non c’è più nessuno in vita. 
Io mi chiamo Donald e faccio di cognome Calisi. Ho recuperato delle informazioni in un ristorante italiano, l’Espo’s trattoria che proprio a Portland è molto conosciuta. Non sono loro parente, ma grazie al mio vecchio professore di storia, anche lui mezzo napoletano, ho fatto delle ricerche che mi hanno portato in vacanza a Benevento, prima e in Veneto poi. 
Conosco il jazz di Peter Cincotti e sono impazzito quando ho letto del suo concertino a Cervinara. Veramente una bella cittadina, pulita e piena di gente, come la città di Montesarchio. Purtroppo, sono restato pochi giorni nella mia terra d'origine, perché non essendoci un centro per il turismo ho preferito andare a vedere la Costiera Amalfitana, Pompei e soprattutto Sorrento.


Vi scrivo queste righe perché oltre alla gioia di riscoprire le mie origini italiane ho notato una cosa che non avrei mai immaginato. L’Europa è una culla di civiltà, cosa che dalle mie parti non esiste. L’Italia, poi è il regno dell’arte e della creatività, che tutto il globo ci invidia. 
Quando studiavo ero sempre felice delle mie origini.
Volevo conoscere l’Italia, ma ho conosciuto un’Italy. Che delusione vedere i nomi dei locali in americano o i giovani che scimmiottano i miei conterranei. Sentire parlare lo slang beneventano, intervallato da mille Okay non è molto divertente. Eppure non vi mancano le parole nel vocabolario. Non credevo che ci fosse tutto questo interesse per la pallacanestro (NBA) e per il baseball (NFL), anche perché non ho visto campi da gioco di questi sport a Benevento. Ho visto magliette e cappellini di molte squadre, soprattutto del New York. Peccato, però, che pochissimi conoscono la nostra lingua e non credo che gli italiani vengano allo Yankees Stadium. 
Che strano venire in Italia e vedere gli Italiani copiare gli americani o gli inglesi.
Ho visto anche un mio amico d’infanzia, che saluto di nuovo e che aspetto a Portland, che lavora in una delle basi Nato del Sud Europa da un po’ e che dopo due ore di risate e barzellette sugli italiani mi ha strappato il sorriso sulle labbra dei miei studi.


Mi ha detto che ascoltate le nostre canzoni, ma non parlate la nostra lingua e quindi capite zero. Fate del pessimo Hip Hop, scrivete le tags sui muri come negli anni 80, andate in massa da Mc Donald’s e il caffè lo chiamate coffee. Guardate i nostri film e telefilm, doppiati in maniera ridicola. Adorate i Simpson’s, ma non avete la minima idea della società che critica il lavoro di Matt Groening. Lo stato sociale lo chiamate Welfare, senza sapere che da noi non esiste uno stato sociale, ma solo un sistema basato sui dollari. Senza dollari potete anche morire per strada ed io ne ho visti di ragazzi uccisi dal crack. Conoscete la barzelletta sui comunisti italiani che circola in caserma? 
Festeggiano la vittoria della seconda guerra mondiale, ma nelle basi Nato non ci sono mai state bandiere rosse e i partigiani non erano nemmeno un esercito riconosciuto. 
Vi hanno bombardato i civili e siete contenti. 
Bevete litri di Cocacola e Pepsi e vi piacciono pure le Bud che da noi servono solo per fare pipì.
Vi piacciono le torte al formaggio e vestite maglie con scritte non italiane, francesi oppure olandesi, russe o arabe. Solo maglie americane. Usate la nostra bandiera e la trovate cool, soprattutto le ragazzine stupide incollate ai palmari. 
Vi tatuate frasi in americano che sono sbagliate grammaticalmente.
Siete totalmente servili nei nostri confronti, perché?


Sono volato fin qui per vedere la mia terra, ma ho conosciuto una goffa colonia americana a tutti gli effetti. Che delusione, ripeto. Che delusione…
A scuola in Oregon ci hanno sempre detto che voi siete un paese di traditori e vili. 
Vi hanno messo in quarantena e vi trattavano come animali nel 900. Anzi, peggio.
Io, ogni volta, che sentivo le lezioni di storia mi arrabbiavo perché non volevo crederci. Non sapete nemmeno che gli americani vi hanno rinchiuso nei campi di concentramento, ossia il Military Reservation and Reception Center
Evidentemente non avete visto Texas ’46, un film che mi ha profondamente scosso. Parla del campo di Hereford dove vennero rinchiusi ben 5mila italiani, tra cui uno zio della mia futura sposa. Fu lei a farmi vedere la pellicola, che hanno proiettato anche nella base, tra le risate dei commilitoni del mio amico. 
Gli Italiani sono un popolo laborioso, forse un po’ troppo caldo e irruento, eppure alla fine ha una tradizione forte. Forse noi nipoti di emigranti sentiamo di più l’istinto legato alle radici. 
Voi sognate gli USA, ma gli USA non sognano voi.
Non sono una persona famosa, lavoro in un sexy shop con una Laurea in giornalismo conseguita a Reno presso l’università statale del Nevada. La mia ragazza è un’istruttrice di arti marziali per l’autodifesa femminile e vogliamo tornare qui in viaggio di nozze.


Siete solo una buona località turistica, non quella patria che io sognavo.
Arrivederci Italy, cercate di riscoprire le vostre radici e non copiate noi americani o peggio ancora i britannici. I repubblicani da me ci reputano come i messicani e fosse per loro vi bombarderebbero di nuovo le case, come hanno fatto dal Vietnam fino ai giorni nostri. In Iraq ho perso due amici ed odio la guerra per il petrolio.


Non siete i fottuti malavitosi, sporchi scansafatiche e cattolici delle domenica. 
Nel resto della settimana dimenticate i valori della Santa Chiesa di Roma?
Io ero contro lo stereotipo “Pizza, mafia e mandolino”. Voi?

Spero di tornare presto. Buon lavoro a tutti voi bloggers de Lo Schiaffo321.

lettera scritta da Mr.Donald Calisi

1 commento:

  1. Ho cugini di primo grado nati e cresciuti negli "states" e anche loro hanno questa visione dell'Italia; superficiale e chiusa all'egocentrismo americano. Anche io ho un tatuaggio con una frase inglese, ma riconducibile alla storia dell'Inghilterra ("you'll never walk alone" inno del Liverpool . Lo Stato Sociale l'ho sempre chiamato WELFARE dai libri di economia, ma che ne hanno sempre dato una nascita storica nel periodo della Rivoluzione Industriale (anche in questo caso si parlo del Regno Inglese).... la musica è globalizzata, ascoltiamo Madonna da 30anni ormai (comunque la signora Ciccone è di chiare origini italiane) come loro adorano Bocelli; c'è grande interesso per l'NBA tra gli appassionati di pallacanestro, perché li si trovano i migliori giocatori del mondo (compresi gli italiani Belinelli, Bargnani, Gallinari) come nel calcio viene seguita molto la Premier League e la Liga (ahimè, negli anni '80 tutto il mondo seguiva la Serie A, riconosciuta da tutti come il campionato piu' bello del mondo); ma allo stesso tempo a Benevento (città citata dall'articolo e a me lontana) c'è molta passione anche per la locale squadra di calcio che da anni e anni tenta di vincere la TERZA SERIE (concetto sconosciuto nello sport professionistico americano).Il baseball invece non mi pare abbia molto seguito in Italia. Beviamo la Bud ? Mah, si trova nei locali, cosi come altre birre di importazione, ma preferisco una banale Moretti (tra le piu' vendute in Italia assieme alla Heiniken e all'Ichnusa... la Bud è esima in classifica). Andiamo in massa al McDonalds? Mah, esistono come in tutto il mondo, e ogni tanto ci andiamo.. come andiamo in pizzeria o al kebbabaro; ma ci piace molto anche stare a casa nostra a cucinare la nostra pasta in mille modi per non parlare degli altri tantissimi piatti tipici ! Anche loro vanno spesso in pizzeria (lo vedo anche nei suoi amati telefilm americani) o, come tutti gli americani, è convinto che sia un'invenzione loro ?! "Torte al formaggio", cioè le famosissime cheesecake? bah, l'ho assaggiata una volta preferisco la mia adorata pastiera (non posso credere che lui di origini campane non la conosca), o il tiramisu' che tutto il mondo ci invidia. Non uso la bandiera americana, non ne vedo il motivo. Sul mio braccio, assieme a quella frase INGLESE, ho tatuata la bandiera della mia città, nemmeno della nazione; lui sa che bandiera ha l'Oregon? Infine ci hanno bombardato si, e ancora ci girano le palle, altro che contenti. Le proteste No-Mous per evitare che gli americani bombardino altri paesi con la nostra complicità non le ha viste? E siamo orgogliosi di esserci liberati dagli invasori tirandoci su le maniche e creando un "non esercito" di partigiani: quello si chiama orgoglio popolare, non abbiamo bisogno di eserciti di professione per offendere, ma solo della voglia interiore di difenderci dall'offensiva dell'invasore. Gli consiglio di tornare in Italia togliendosi dalla retina la bandiera a stelle e strisce, perché è lui che ha voluto vedere un paese con l'indottrinamento ricevuto negli "states" !

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