domenica 20 settembre 2015

SECCHIATA DI FANGO




PELO NELL'UOVO

Il duro articolo comparso sul mensile Il Caudino, versione cartacea, ha gettato fango sull’evento d’arte contemporanea “CervinArte”. Ci sono giunte molte segnalazioni in merito ed abbiamo affrontato l'argomento con vari articoli, quindi ci sentiamo coinvolti. Ognuno è libero di dare giudizi e di vedere l’arte anche con occhio antipatico e saccente. Il pezzo in questione è davvero un colpo basso per i ragazzi della Pro Loco Angelo Renna, mai come ora giovane e intraprendente.



Nell’articolo si parla di delusione della gente e di malumori vari. Si spacca il pelo nell’uovo criticando qualche errore che fa parte del gioco o peggio ancora si sminuisce il senso artistico degli oggetti legati al documentario che, evidentemente, la scrivente non degna di minima attenzione.
Tra gli oggetti c’era anche il  nostro secchio di fango, mai come ora attuale.

Nell’intervista emerge la storia di quel secchio che per Cervinara incarna la tragedia dell’alluvione. Buttarla così, senza criterio, non è un gesto onorevole.
Se qualcuno, ad esempio, critica un quadro di Dalì, perché troppo assurdo, un quadro futurista di Balla perché troppo schematico o un Picasso perché sconclusionato è agli antipodi dall’arte contemporanea e quindi non all’altezza di proferire giudizi.
Lo spirito di quel secchio di fango è ambivalente. Da una parte rappresenta la lotta contro la maledetta alluvione che devastò Castello e Joffredo, ma dall’altra simboleggia proprio quei secchi di fango che piovono in politica e tra la gente.
L’accanimento a cercar difetti è fuori luogo, come l’augurio rimprovero per la prossima edizione. Potrebbe divenire un volano?
L’estro è proprio l’opposto di un freddo organo meccanico atto a limitare gli eccessi di energia meccanica motrice sul lavoro meccanico totale.
E' alquanto strano rivedere la redazione de Il Caudino tutta sorridente prima e durante l’evento.
Tuttavia, siamo sicuri della buona fede de Il Caudino e siamo convinti di trovarci davanti ad un eccesso di zelo nel pluralismo, in questo caso, interno alla redazione stessa.
Anche noi siamo lettrici e lettori de I Caudini, uno cartaceo e l’altro virtuale, e vogliamo esprimere il nostro dissenso ed avere spiegazioni.


In più vorremo capire se la Redazione sta ancora dalla parte dell’arte.
Intanto s’incendia il botta, senza risposta e con molte condivisioni. Sarcastico il commento a caldo di UserTv: Ci voleva una del politecnico di Torino per dire cose già analizzate e messe in cantiere per la prossima edizione. Senza soldi non si cantano messe si dice dalle nostre parti. Già è tanto...ed è solo l'inizio. Se il politecnico ha qualche guida e qualche totem da offrire li puó spedire presso la sede della Proloco troverà sicuramente dei giovani ad aprire la porta. Cervinarte, Gianfranco Marchese e tutto lo staff di Usertv sarà sempre dalla tua parte.


Ecco una secca riflessione di un’attivista dell’Angelo Renna: Appena letto un articolo su IL CAUDINO (forma cartacea) e vorrei rispondere alle critiche su Cervinarte. Premettendo che quando le critiche sono costruttive sono ben accette, ma quando sono distruttive non ci stiamo:
1. Per 15 giorni siamo stati al Palazzo Marchesale per fare da guida alle centinaia di persone venute a visitare la mostra.
2. La scaletta "scomoda" appartiene al palazzo, l'anno prossimo metteremo le scale mobili.
3. Quegli "oggetti buttati lì" sono oggetti molto cari alle persone che hanno rilasciato l'intervista, ed hanno un significato. Questa è stata un'altra occasione mancata per essere realisti.

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Lo Schiaffo 321 non tralascia un particolare evidente ed estremamente interessante. La nuova sinergia locale di cervelli vivi e attivi ha messo da parte le divisioni per contribuire, nel concreto, alla crescita di tutta la comunità organica, Cervinarese e Caudina.
Perché non rendere merito a chi matura con il dialogo, pur restando sulle rispettive posizioni?
Questa è arte.

Viva CervinArte!

Scritto da un lettore de Il Caudino

Immagini tratte dalla pagina Fb di CervinArte

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