mercoledì 11 novembre 2015

NUOVA SCOPERTA PER CAUDIUM



CIECHI E OTTUSI

Un altro rinvenimento casuale, un altro recupero da mostrare al museo, rinterro e via, si procede! Questo caso forse è meno grave di quello lungo la Fondo Valle Isclero in quanto si tratta di un ritrovamento in una zona centrale del paese, ma sarebbe possibile coprire lo scavo con una struttura trasparente che ne permetta la visibilità. 




Anche la responsabile del museo nazionale del Sannio Caudino, a Montesarchio, l’archeologa Lugina Tomay,ha espresso questo pensiero: Peccato che non ci siano i fondi per far tornare alla luce la necropoli di Caudium. Si tratta di qualcosa di unico al mondo. Intanto la “Città Caudina” ha beneficiato di oltre 300 mila euro, nello specifico il comune capofila di Montesarchio, per il centro commerciale naturale. Ha mai chiesto qualche ente e in particolare la Città Caudina un finanziamento alla comunità Europea o a qualsiasi altro Ente un finanziamento per portare alla luce i vari reperti legati a Caudium e a Saticula?

Non è sufficiente liquidare tutto con la rassegnazione affermando che non ci sono fondi. Bisogna battersi per trovarli, credere nell’enorme potenziale culturale che si tramuterebbe in un enorme ritorno commerciale, altro che centro commerciale naturale!
Il vero problema della mancanza di fondi è legato alla mancanza di cultura dei nostri rappresentanti politici. L’insistere solo sulla elemosina della delocalizzazione delle industrie sul nostro territorio che porta miseri ritorni economici, elevato inquinamento e distruzione del territorio, a danno della potenzialità agricola accompagnata da una evoluzione della produzione, una qualificazione dei prodotti seguendo la strada della tipicità o dell’agricoltura biologica che ci permetterebbe di sfruttare un settore alla ricerca della qualità, cosa che possiamo offrire e non della quantità che ci è preclusa per la dimensione del territorio e per l’eccessivo frazionamento della proprietà!

Il volano maggiore dello sviluppo economico che sarebbe legato solo al territorio e non ad altri fattori è il turismo! Ancora oggi qualsiasi amministratore della Valle ti ride in faccia se gli parli di turismo. Se ne parla in occasione di manifestazioni delle Pro Loco, ma sempre e solo per accontentare i presenti!
Eppure, è noto a tutti che i nostri territori sono stati abitati sin dal paleolitico e varie civiltà si sono succedute. Il difetto del nostro Popolo, il Popolo Caudino, quello di non essere uniti, non credere fino in fondo alle nostre potenzialità, limitarsi a gestire il proprio orticello accontentandosi del poco, lo abbiamo reso il difetto del nostro territorio! Il nostro passato però è più forte, di tanto in tanto torna prepotentemente alla ribalta, come il ritrovamento attuale che ci sbatte in faccia la pochezza del nostro presente nei confronti della grandezza dei nostri avi. Loro ancora ci offrono l’occasione di migliorare il nostro presente con il frutto del loro antico operato e ancora una volta non saremo in grado di cogliere l’occasione! E’ verissimo quanto sostiene la Comunità Militante Caudina 321, la rinascita di Caudium può partire solo dal basso, dal popolo Caudino che deve assumersi le proprie responsabilità e spingere la politica nella giusta direzione.



La prima unione dovrebbe essere quella delle pro loco. Anche il Museo e la sua guida potrebbero svolgere un ruolo importante organizzando incontri tra i membri delle pro loco caudine atti a sensibilizzare ed erudire gli stessi sulle potenzialità non solo del Museo, ma di tutto il territorio. Nella stessa Montesarchio e nei centri più datati è stata mai fatta una verifica presso gli edifici storici più antichi per rilevare se sono stati riutilizzati al tempo materiali che appartenevano a Caudium?

Spesso dalla decadenza di antiche città sono nati nuovi centri abitati, i vecchi monumenti sono diventati cave per la costruzione di nuovi. La nostra storia è in mezzo a noi, sotto di noi, a fianco a noi. Siamo noi ciechi e ottusi nel non capire che è tempo di valorizzare il nostro passato e farlo diventare il mezzo per costruire il nostro futuro!

Scritto da Airolano Medio fu Ugo Trentuno

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