martedì 11 luglio 2017

Intervista_321/ Angelo Vaccariello (Il Caudino.it)


Intervista_321/ Angelo Vaccariello (Il Caudino.it)

Lo Schiaffo 321 ha deciso di coinvolgere la stampa Caudina in un’inchiesta sulle reali condizioni dell’Unione dei Comuni. Gli organi di informazione stanno cercando di sostenere l’iniziativa, ma gli scarsi risultati stanno distruggendo le basi di un progetto che si è trasformato in un buco nell’acqua di proporzioni bibliche. Solo con un’analisi approfondita e diretta, ovviamente aperta a trecentosessanta gradi, possiamo contribuire allo sviluppo del territorio.
Ringraziamo Angelo Vaccariello, scrittore e giornalista de Il Caudino. Angioletto rompe il ghiaccio con decisione, senza tentennamenti. 
Seguiranno altre interviste sul tema, con la precisa  volontà di allargare il Fronte pro Caudium a tutti/e i Caudini e le Caudine di buona volontà.
Buona lettura.







d- Senza peli sulla lingua: lo stato attuale dell’Unione dei Comuni?
r-Nessuno stato. L’Unione si è arenata nelle chiacchiere.

d- La vostra testata è particolarmente sensibile alla tematica. Cosa o chi manca per spiccare il volo?
r- Una coscienza civica che costringa i politici ad accordarsi e a non pensare solo al proprio “particolare”.

d- Questa falsa partenza a cosa è dovuta? Provincia, Regione e Comunità Montane che ruolo giocano?
r- L’Unione era partita lancia in resta. Poi ognuno ha scelto di riprendere la propria strada perché qualche telefonata da Avellino e Benevento è arrivata e dunque i “nostri” sono stati richiamati all’ordine.

d- L’ultimo appuntamento Unionista è stato un lampo nel buio oppure Caudium può ancora risorgere?
r-Io credo che questa stasi abbia complicato la situazione. La gente ora è sfiduciata anche nei confronti dell’Unione dei Comuni. Perché dare fiducia ad un ente che ha toppato cosi clamorosamente?

d- Il Sindaco unico, con un unico consiglio comunale e tante circoscrizioni per controllare il territorio dell’intera Valle Caudina. Pura follia o logica conseguenza degli eventi?
r- Sarebbe una logica conseguenza degli eventi visto che da Roma i contributi vengono continuamente tagliati e l’Unione Europea premia solo chi presenta progetti in cooperazione. Ma non sarà questa generazione a realizzarla. Speriamo in chi verrà dopo.

d- Qual è il ruolo dell’informazione Caudina in questo mondo rivoluzionato dalla tecnologia? Può incidere sulla mentalità dei cittadini e dare linfa vitale all’unione popolare oppure l’azione è vanificata da altri fattori?
r- Il Caudino ci ha provato: ha sostenuto il progetto con entusiasmo cercando di creare una base per la discussione. L’attuale Unione, però, si è chiusa nelle proprie stanze e anziché agevolare un confronto a 360 gradi, ha lasciato cadere la cosa. 



d- Questione logo. Il disegno scelto non è attinente alla storia di Caudium e alle tradizioni locali. In molti si sono lamentati e in troppi (artisti) non hanno partecipato al bando. Quale passaggio è saltato?
r- Perché mettere a bando il logo? E poi, scusate, un logo si paga 500 euro? Io avrei fatto un sondaggio tra i cittadini caudini offrendo loro alternative. Quell’alveare è inguardabile. Abbiamo le forche, i monti, il Castello di Montesarchio. A che serve un alveare?

d- L’assenza di un punto di riferimento in rete, dove attingere notizie ufficiali, come viene digerito dalla stampa locale? C’è qualcuno che rema contro o è solo l’iniziale difficoltà di stabilire le gerarchie e le priorità per assicurare un’accessibilità agli atti (fino ad ora era in un angolino del sito del comune di Montesarchio ndr)?
r- Manca un punto di riferimento web perché non ci sono contenuti da condividere. Il Comune di Montesarchio pubblica le delibere sul proprio albo pretorio, cosi come prevede lo statuto dell’Unione. Il sito però dovrebbe esistere. Ma su questo nebbia assoluta. L’unico riferimento per la stampa è il presidente di turno. Per il resto, buio totale.

d- Cosa significa essere Caudini nel 2017 e sognare la Nuova Caudium?
r-I Caudini nel 2017 non esistono ancora. Esistono cervinaresi, sammartinesi, airolani ma il cittadino caudino non esiste. Ecco: su questo dovremmo lavorare molto ma veramente tanto a partire dalle scuole.

Infine, carta bianca per saluti, schiaffi, pernacchie, appelli di vario genere e forche Caudine…
Fino a quando le scuole non decideranno di diffondere una coscienza caudina, noi non faremo altro che parlarci addosso.

#LoSchiaffo321

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